venerdì 7 novembre 2008

Mille inviti, mille "non posso":
Gelmini, il ministro che non c'è
Rinviata a fine novembre la visita a Pavia!

La titolare dell'Istruzione non si è fatta più vedere ad alcuna iniziativa pubblica
Ogni volta una nota: "Impossibilitata da improrogabili impegni di governo"
Oggi prima apparizione, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri

di ALESSANDRA VITALI da La Repubblica.it


Maria Stella Gelmini cercatela a San Gregorio Armeno.
Al momento unico luogo in cui si manifesti tangibile la sua presenza. Grembiule, coccarda e un abaco fra le mani, Maria Stella Gelmini appare in un'inedita versione scolaretta sotto forma di statuina del presepe, recente creazione di un artigiano napoletano. Se non fosse per la statuina, per i "santini" sfoggiati durante i cortei in cui è ritratta nelle vesti di "Beata Ignoranza", per le foto pubblicate di tanto in tanto sui quotidiani (e per la conferenza stampa, ovviamente blindata, dopo il Consiglio dei ministri di oggi) si stenterebbe a ricordare la faccia del ministro dell'Istruzione.
Che in carne ed ossa non si fa vedere da tempo. Più o meno dall'inizio della protesta contro il decreto al quale dà il nome, in maniera più marcata da quando il decreto è diventato legge.
Maria Stella è scomparsa.
A una lunga lista di inviti ha risposto con altrettante disdette. Forse per indole. Forse perché ancora le frulla nell'orecchio quel "Gelmini vieni fuori" gridato dagli studenti davanti al Senato mentre dentro si diceva sì alla "sua" riforma. Forse perché ha un senso quell'adagio secondo il quale sarebbe meglio la via della fuga che quella del disonore e visto che - dice Berlusconi - i consensi nei confronti del ministro calano a vista d'occhio, meglio il low profile che le uova marce. Il mantra è: "impegni contingenti".
Quelli che impediscono alla Gelmini di partecipare a tutte le iniziative alle quali è previsto il suo intervento. L'agenda - in ordine sparso - prevedeva la sua presenza il 5 novembre alla cerimonia di inaugurazione del 146esimo anno accademico del Politecnico di Milano.
Niente da fare, "impegni contingenti".
Il 7 novembre la conferenza stampa di presentazione del "Master Mundis", insieme al presidente della Conferenza dei rettori nonché rettore della Statale di Milano, Enrico Decleva.
Niente: "impegni contingenti".
Forse pure un po' di imbarazzo, visto che il medesimo Decleva giusto tre giorni fa aveva bollato come "intollerabile" che "l'abolizione dell'Ici sia pagata sugli stipendi del personale universitario" auspicando "una legge meno sbagliata per superarne una sbagliata, iniqua e dannosa".
Ancora dall'agenda della Gelmini.
Martedì 28 ottobre era attesa all'Unione industriale di Torino e non c'è andata.
Mercoledì 29 non si è presentata all'Università Lateranense. Era il giorno della discussione in Aula, alla fine lei è uscita dalle porte nascoste, quelle col "maniglione d'emergenza", come al cinema.
Giovedì 30 doveva intervenire a una tavola rotonda dal titolo "Meritocrazia: denunce e soluzioni" alla Luiss, e non c'è andata. Era il giorno della mobilitazione nazionale, con gli studenti che hanno circondato il ministero a Roma gridando - fra i vari slogan - "Gelmini, la senti la protesta o vai dal parrucchiere pure oggi?". Citavano il parrucchiere non per cattiveria ma con cognizione di causa. E' stata la stessa Maria Stella a raccontare che un paio di settimane fa, mentre in tutta Italia esplodeva la protesta lei - seguendo i consigli di alcuni colleghi del Pdl - non andò negli uffici di Trastevere, rimase nella sede del ministero dell'Università all'Eur, e da lì decise di andarsene da Renato, appunto il suo parrucchiere. "Gli ho telefonato - disse - l'ho avvertito: guarda che adesso i giornali ti fanno diventare famoso".
L'agenda racconta ancora che lunedì scorso la Gelmini aveva annunciato la sua presenza al teatro Condominio di Gallarate, in provincia di Varese, per l'iniziativa "Duemilalibri". Un posticino defilato, pensava. Poi le hanno detto che studenti e lavoratori della scuola avevano indetto un presidio davanti al teatro, che a Busto Arsizio c'era un liceo occupato, che a completare il quadro ci si erano messi pure i dipendenti pubblici, ed è scattato il mantra. Stavolta in forma di nota diffusa dal Comune di Gallarate: "L'incontro è saltato, nonostante la volontà di intervenire da parte dell'onorevole Maria Stella Gelmini, a causa dei suoi improrogabili impegni istituzionali connessi alle note e imminenti scadenze riguardanti la riforma della scuola".
Nuova delusione per gli studenti lombardi, che già l'avevano attesa invano pochi giorni prima a un convegno su scuola e educazione. Poltrona vuota anche all'assemblea annuale della Compagnia delle Opere al Brixia Expo di Brescia, il 6 novembre: "Sopraggiunti impegni di governo". Sconforto nelle redazioni delle riviste di gossip. Novella Duemila, per fame di scoop, s'è arrangiata con le foto dell'estate scorsa che ritraggono la Gelmini con il fidanzato Giorgio Patelli imprenditore. Leggono i quotidiani, si sbaciucchiano al tavolo di un bar. Maria Stella era ministro da poco, non sapeva che, di lì a breve, l'aria aperta sarebbe diventata un ricordo.
Delusione in tv: "no grazie", pare, anche a un invito di Otto e mezzo. Disagi per i congiunti, costretti ad adeguarsi, vedi la sorella Cinzia, iscritta alla Cgil, insegnante presso l'elementare Canossi di Milzano, Bassa Bresciana, e in aspettativa strategica dall'inizio della protesta. Finestre chiuse in quella palazzina di tre piani a Padenghe sul Garda, dove da giorni non c'è traccia di presenza umana.
Si fa concreto il rischio di un plastico a Porta a porta.
Con gli esperti, e Renato il coiffeur, a ricostruire la dinamica di una fuga infinita.
(6 novembre 2008)

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