mercoledì 31 dicembre 2008

Parere favorevole del CNPI sullo schema di Regolamento sulla valutazione degli alunni

Questa volta il CNPI (Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione) si è spaccato: la proposta della componente CGIL/CIDI non è passata ed il CNPI ha espresso parere favorevole.

Sono comunque presenti nel parere finale precise osservazioni di merito sulla valutazione degli alunni, che contrastano con quelle contradditorie dello schema di Regolamento.
Il CNPI sottolinea il "possibile rischio di ricadere nei limiti di un modello di valutazione meramente numerica nella scuola primaria che, di fatto, potrebbe facilmente indurre alla eccessiva semplificazione delle strategie valutative... Il rischio è che la scuola primaria possa trasferire tutti i comportamenti valutativi del processo su un unico versante: quello sommativo, centrato sul prodotto."

Inoltre "deve essere esplicitata la netta distinzione concettuale, pedagogica e didattica, tra momenti di 'verifica' (che attengono all’organizzazione didattica anche quotidiana) e azione 'valutativa' che è scandita periodicamente e disciplinata dalle disposizioni ordinamentali"

Una valutazione quindi formativa sopratutto nelle "verifiche" quotidiane, attuate in autonomia dai docenti, che non necessariamente si devono attenere al modello numerico previsto per la valutazione finale che deve comunque essere collegiale.

In ogni caso, la valutazione degli alunni è materia controversa e non ancora ben meditata tra gli stessi insegnanti. Non sono pochi quelli che sull'onda della necessità di ristabilire l'autorevolezza del docente credono che l'introduzione di un voto, in particolare quello in condotta, possa creare condizioni di maggiore controllo della classe e degli studenti più difficili.

E sono anche tanti quelli un pò tentati dal'idea di fare a meno di scrivere profili dettagliati degli alunni e che ritengono più veloce e comprensibile l'assegnazione di un punteggio numerico.
Così facendo ci si allontana però dalla finalità primaria della valutazione, ovvero quello di un processo più ampio legato allo sviluppo formativo, cognitivo, sociale ed affettivo del bambino, in una dimensione globale che comprende aspetti legati alla complessa personalità umana nei percorsi di apprendimento.

Gli altri pareri del CNPI:
- "Parere negativo 24 ore e maestro unico"
- "Osservazioni critiche su progetto Ministero "Cittadinanza e Costituzione".

mercoledì 24 dicembre 2008

Scuola, il primato dei bimbi italiani

Ai primi posti, e in crescita, negli studi mondiali di valutazione delle competenze.
Risultati ottimi in matematica e scienze, i migliori nel Nord-est.
In un articolo di Salvo Intravaia, comparso su Repubblica del 20 dicembre, i dati appena pubblicati dal rapporto Timss 2007 (Trend in international Mathematics and Science study): l'indagine che misura le competenze in Matematica e Scienze degli alunni al quarto e all'ottavo anno di scolarità.

Leggi l'articolo

domenica 21 dicembre 2008

E' Natale: la scuola è... finita


Il Consiglio dei Ministri ha approvato, giovedì 18 dicembre 2008, il nuovo regolamento dell'assetto organizzativo e didattico della scuola d'infanzia e primaria, presentato dal ministro Gelmini.

Un bel regalo natalizio: una scuola più povera e misera!


Gelmini, Tremonti e Berlusconi hanno preso per il naso anche i sindacati e tutte le regole democratiche che stanno alla base delle relazioni tra le parti, facendo credere cose diverse da quelle che sono state poi approvate.

Ritorna l'insegnante unico o prevalente: sarà da solo su una classe a 24 ore, cancellando il modulo (3 insegnanti su 2 classi). Il maestro unico svolgerà 22 ore di docenza e le rimanenti ore, per i modelli a 27 o a 30 ore, secondo la scelta delle famiglie, verranno coperte dall'insegnante di religione (2 ore) e dallo specialista d'inglese (2 o 3 ore).
Il modello a 30 ore, in realtà, è costituito da 27 ore obbligatorie e da 3 ore opzionali per le famiglie: ovvero non tutti i bambini di quella classe sono tenuti a rimanere a scuola in quelle tre ore e per i rimanenti bambini un insegnante provvederà ad effettuare una attività chiaramente scollegata dal resto dell'attività di classe.

La crisi economica verrà così pagata dai più deboli: i nostri bambini frequenteranno, a cominciare dal prossimo anno, una scuola dai contenuti modesti.
Un maestro unico come potrà insegnare italiano, matematica, storia, geografia, scienze, musica, educazione all'immagine e motoria, con eguale competenza?
Questo modello avrà ricadute pesanti anche sul tempo pieno che perderà l'attuale impianto di 2 insegnanti su una classe con 4 ore di compresenza. Queste ultime verranno abolite ed utilizzate su altre classi.

L'obiettivo di questo governo non lascia più dubbi: è quello di affossare soprattutto la scuola primaria e annullare quelle competenze che i docenti hanno acquisito in questi ultimi 30 anni, per aprire la strada alla scuola privata.

Va in pensione una scuola che è considerata un modello educativo tra i migliori d'Europa!

Che fare?
Protestare e far capire a tutti che questa è una sconfitta non solo per la scuola, ma per tutto il Paese, che porterà ad un arretramento complessivo dello sviluppo, della ricerca e dell'innovazione.

sabato 13 dicembre 2008

LA LOTTA...PAGA

RETROMARCIA DEL GOVERNO

Ecco i principali punti di accordo tra governo e sindacati.
(sintesi in pillole da imparare a memoria e diffondere)

  1. scuola di infanzia: sono garantite prioritariamente le 40 ore con 2 insegnanti per sezione; apertura solo di mattina come richiesta residuale ed esplicita delle famiglie;
  2. scuola primaria: si mantengono gli attuali modelli di 27, 30 e 40 ore; il tempo scuola di 24 ore solo su richiesta delle famiglie;
  3. tempo pieno: due docenti per classe;
  4. scuola secondaria di 1° grado (medie): da 29 a 30 ore;
  5. numero massimo di alunni per classe: congelata la proposta di aumento
  6. disabili: ritorna garantito il rapporto di un docente ogni 2 disabili
  7. precari: ricerca di possibili soluzioni per favorire la continuità
  8. scuola secondaria di 2° grado (superiori): tutto rinviato di un anno

Per il maestro unico rimane ancora tutto molto controverso. Si parla di insegnante prevalente per il modello a 24 o 27 ore. Evidente la presenza paritaria in un modello a 30 o 40 ore.
Gelmini smentisce l'arretramento, e parla di Modulo (tre insegnanti su due classi) "definitamente morto".

Queste sono le prime, importanti, se pure parziali vittorie del Movimento.
Attenzione: i tagli NON sono stati ritirati: l’art. 64 della L. 133 è rimasto e bisognerà leggere attentamente i regolamenti attuativi che saranno approvati prima di Natale.

Non abbassiamo la guardia! LA MOBILITAZIONE CONTINUA.

giovedì 11 dicembre 2008

Maestro unico solo su richiesta....
ma allora li abbiamo spaventati ???

Da REPUBBLICA.IT
Scuola, la riforma slitta al 2010 "Maestro unico solo su richiesta"
Confermato il tempo pieno di 40 ore nelle elementari
Veltroni: "Dal governo marcia indietro, aveva ragione chi protestava"
di SALVO INTRAVAIA

ROMA - Rinviata di un anno la riforma delle scuole superiori.
E' il primo risultato del braccio tra mondo della scuola e governo condotto negli ultimi due mesi. Ma dall'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi emergono altre importanti novità.
Salta, in pratica, il maestro unico alla scuola elementare e viene confermato il tempo pieno di 40 ore alla scuola elementare.
Le importanti novità, che rappresentano un'autentica marcia indietro dell'esecutivo, sono scaturite da un mini vertice svoltosi ieri tra il premier, Silvio Berlusconi, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il collega dell'Economia, Giulio Tremonti e il presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea.
La novità senz'altro più importante è lo slittamento di un anno (al 2010/2011) della riforma delle scuole superiori: licei, istituti tecnici.
Per l'istruzione professionale è tutto ancora in alto mare.
I regolamenti verranno presentati al Consiglio dei ministri del prossimo 18 dicembre ma la riforma partirà dal primo settembre 2010. "Per dare modo alle scuole e alle famiglie - si legge in una nota del ministero - di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi".
Sul secondo ciclo "si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti".
I punti principali della riforma prevedono "lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici, più legame tra le richieste del mondo del lavoro e la scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie". Dagli 820 indirizzi scolastici (tra sperimentazioni e ordinamenti) si passa a 5 licei (classico, scientifico, artistico, delle scienze umane, linguistico e musicale) e 11 indirizzi per quanto riguarda gli istituti tecnici. Inoltre, "saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni" e verranno aumentate le ore di "studio della lingua inglese, delle discipline scientifiche e di matematica".

La riforma delle scuola primaria (l'ex elementare) e della secondaria di primo grado (la scuola media) partirà dal prossimo anno, ma rispetto al disegno della Gelmini subirà alcune importanti modifiche.
Salta infatti il maestro unico alla scuola elementare (con impegni di 24 ore settimanali) che si trasforma in "maestro prevalente". Come era stato chiesto, infatti, dalla commissione Cultura della Camera l'orario settimanale di 24 ore sarà solo una opzione che le famiglie potranno chiedere accanto alle 27 e alle 40 ore. Nessuno obbligo, quindi, per le scuole.
La scuola dell'infanzia dove erano a rischio le 40 ore settimanali del cosiddetto "tempo normale" resterà praticamente invariata e viene confermato il Tempo pieno con due insegnanti per classe, così come richiesto dal Parere Aprea.
Alle medie l'orario settimanale sarà di 30 ore anziché 29 come ipotizzato dal Piano-Gelmini.
Il numero massimo di alunni per classe non verrà elevato. Infine, il governo, si è dichiarato disponibile ad aprire un tavolo sul precariato.
La marcia indietro del governo non soddisfa Flc Cgil e Cobas che confermano lo sciopero generale di domani. Soddisfatto Walter Veltroni. "Vedo - ha detto il segretario del Pd - che il governo sulla scuola fa una completa marcia indietro. Ora tutte le prediche che ci avevano fatto, le lezioncine rivolte a noi e a quanti osavano criticare che fine hanno fatto? Vuol dire che avevamo ragione noi, avevano ragione i sindacati dei docenti, gli studenti, i genitori, quel grande movimento che aveva bocciato la finta riforma". (11 dicembre 2008)

mercoledì 3 dicembre 2008

E' arrivato un bastimento carico carico di tempo pieno...

Indicatori di qualità del tempo pieno attuale.










  1. un’attenzione individualizzata a ogni alunna/o;

  2. tempi distesi nel gioco;

  3. tempi distesi nell’affrontare le singole attività;

  4. tempo per costruire rapporti familiari e solidali nel gruppo;

  5. tempi per la rielaborazione personale degli apprendimenti;

  6. tempo per la conversazione guidata e la conversazione libera;

  7. tempo per la costruzione dell’autonomia personale;

  8. tempo per mettere in atto una progettazione di attività trasversali;

  9. tempo per lo studio e per scegliere tipologie differenziate di approccio al sapere (v. intelligenze multiple, stili di apprendimento diversi);

  10. tempo per l’integrazione di alunni portatori di qualche disabilità;

  11. tempo per la realizzazione di progetti multidisciplinari con l’obiettivo di far emergere le potenzialità di ognuno e raggiungere l’obiettivo di portare alla luce non soltanto conoscenze, bensì abilità molecolari al fine di costruire competenze molari trasferibili in contesti differenziati;

  12. tempo per le relazioni dialogiche insegnanti-imparanti anche in momenti di ricreazione;

  13. tempo alle bambine e ai bambini per costruire i concetti in modo autonomo in maniera cooperativa (lavori di coppie di aiuto reciproco, di coppie tutoriali, di piccolo gruppo, ecc.);

  14. tempo per i 2 insegnanti del doppio organico di interagire nelle ore di contemporaneità;

  15. tempo e modo per i 2 insegnanti di non perdere mai il polso della classe nel suo insieme;

  16. tempo e modo per i 2 insegnanti di posare sguardi diversi su ogni bambina/o costantemente senza soluzione di continuità;

  17. coinvolgimento professionale, ma soprattutto affettivo dei 2 insegnanti alla pari nelle dinamiche interne della classe;

  18. coinvolgimento dei 2 insegnanti nella valutazione di ogni singola/o bambina/o senza che nessuno dei due perda mai il contatto della classe nel suo insieme;

  19. coinvolgimento dei 2 insegnanti nel tenere rapporti con le famiglie;

  20. coinvolgimento dei 2 insegnanti nella scelta di aggiornamenti mirati alla soluzione di problematiche emerse dalla classe, dalle bambine e dai bambini;

  21. rispetto per le problematiche familiari delle alunne e degli alunni: molte famiglie chiedono agli insegnanti del tempo pieno di affiancarle nel campo della costruzione dei valori in riferimento alle dinamiche sociali del gruppo e a quelle dei rapporti interpersonali. Molte famiglie lamentano una totale mancanza di tempo quotidiano per dialogare costantemente con i figli. Gli insegnanti del tempo pieno hanno assunto su di sé grandi responsabilità secondo scienza e coscienza.

  22. Se da un lato il tempo pieno attuale non è più simile a quello originario nella scelta delle attività concrete da svolgere, dall’altro è una fucina di idee e strategie per affrontare il disagio e l’eccellenza attivando modalità di insegnamento/apprendimento che si rifanno alla migliore pedagogia: apprendimento cooperativo, pedagogia conversazionale, valutazione formativa, pedagogia istituzionale, ecc.
    Nel tempo pieno, gli insegnanti possono correggere costantemente il tiro delle loro scelte metodologiche e relazionali proprio perché essi sono costantemente in situazione di rapporto sia con la/il collega sia con le alunne e gli alunni.

  23. Un altro punto di forza del tempo pieno è il suo farsi famiglia e il suo essere, come la famiglia, una sponda affettiva di importanza capitale nella costruzione dell’autostima dei singoli, raggiunta con il sostegno dei pari che si fanno fratelli e sorelle con cui litigare, discutere e al tempo stesso rappacificarsi trovando in essi la comprensione e la protezione. Non è poca cosa anche in situazione di apprendimento, purché si conservi la possibilità di non spezzettare il tempo in proposte didattiche avulse dal contesto in cui le bambine e i bambini “vivono” le loro relazioni e i loro apprendimenti.

tratto dal sito ReteScuole.net